beh che dire….finalmente il Cervino
abbiamo strappato due giorni al lavoro per un po’ di piacere personale salendo una montagna che è un simbolo dell’alpinismo
condizioni veramente ottime lungo tutta la salita che però non deve essere sottovalutata: la quota, l’esposizione e la ricerca dell’itinerario al buio sono solo alcuni degli elementi da tenere in considerazione
mentre si sale, la testa ritorna al passato, facendoci immaginare le imprese di Carrel e Whymper nel 1864-65
una volta in cima la gioia prende il sopravvento ed una lacrima di commozione riporta il mio pensiero ai miei cari con i quali vorrei condividere la sensazione di libertà che solo la montagna sà regalare
1 Commento
Ciao Alessandro! complimenti per il Cervino!!! …. impegnativo ? aspetto presto il racconto della tua salita .pensa che nell’elenco delle vette che mi piacerebbe fare c’è proprio lui (che pensiero ambizioso nè?) !! ma lo so che purtroppo resterà solo un sogno nel cassetto!! buon proseguimento!! ciaociao Lau